venerdì 24 giugno 2016

MAESTRO DI VITA


Mimmo Tuzzolino ci ha lasciati. Marineo perde uno degli eroi del suo passato. Sì, perchè si può essere eroi anche senza gloria e notorietà, senza medaglie o vinte battaglie. Ha incarnato con umiltà un'esistenza vissuta quasi nel nascondimento, con quel tono di voce pacato, misurato; con quell'ironia garbata che, pur non trascendendo mai nella presunzione, sapeva pungere come stilo e ferire nell'orgoglio i potenti i saccenti, o presunti tali.
E' stato un maestro, nel lavoro, nella vita, fino alla fine. Ha cresciuto generazioni di marinesi, prima, e palermitani, poi. Ragazzi difficili, che dopo la scuola andavano in campagna ad aiutare i genitori o dietro le pecore su ripide montagne. Ragazzi di borgo, sbucati da vicoli e case fatiscenti, con padri in galera e madri svampite, che in lui hanno trovato non un distributore di nozioni, bensì lo sguardo e l'ascolto amorevole che formano uomini.  Era la scuola di un tempo in cui allenavi l'anima prima del cervello, capivi la vita e vedevi il futuro, con più ottimismo e speranza, pur con scarpe bucate e pantaloni con toppe.
Così li cresceva quelle fragili piantine, dispensando consigli e bonari scappellotti, e forgiando spiriti ribelli che "arrampicavano mura lisci".
Amò Marineo che lo ha sempre ricambiato ricordandolo con affetto. Quando, poco tempo fa, i familiari, a sua insaputa, pubblicarono il suo libro di ricordi di giovinezza, ebbi l'onore di presentarlo in un salone gremito di parenti ed ex alunni. Lui a tutti sorrideva stringeva mani, non si capacitava che tutta quella gente fosse lì per lui, quasi si scusava per averli strappati alle loro vite, inconsapevole che quelle esistenze egli stesso aveva contribuito a formarle.
Così oggi quella "pentola in ebollizione" che è Marineo si riunisce per dargli l'ultimo saluto. Addio professore.

Nino Di Sclafani

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