giovedì 16 aprile 2015

FRANCO TRINCALE FUSTIGATORE E CANTASTORIE

Franco Trincale per Marineo


Ciao Onofrio
Ti invio la storia del fatto di Marineo musicata oggi stesso
A presto
Franco Trincale
su you tube trovate le sue migliori canzoni

Dopo alcuni giorni che ci scambiamo messaggi oggi Franco Trincale mi manda questo messaggio a complemento di quello di ieri con il ritrovato testo della canzone su Maria Concetta.
Franco Trincale l’aveva scritta nel 1972 come era sua abitudine subito dopo il fatto. Per uno come lui che avrà scritto più di trecento (ballate, canzoni, commenti ecc.ecc.) , malgrado possieda un archivio ineccepibile qualcosa si perde o si “vuole dimenticare”. Un fatto cosi atroce lo permette.
Oggi ha ripreso testo e chitarra e l’ha “rimusicata” per noi marinesi.
Franco Trincale non è un cantastorie ma il cantastorie. Quando mi chiedevo ma oggi esistono i Paladini ? Chi ricopre quel ruolo ? Ecco Lui lo è a pieno titolo perché non c’è fatto avvenuto nel nostro paese, non c’è stata battaglia sociale a cui lui non ha partecipato. Uomo limpido di sinistra ha battagliato con tutti ma è stato anche la loro coscienza e se da un lato era in prima fila assieme ai lavoratori non mancava di “litigare” con i compagni chiunque fossero. Vale la pena per i giovani visitare il suo sito, ascoltare cosa è stato e cosa rappresenta. Orgoglioso, tenace non conosce compromessi. Diffida degli altri perché molti tentavano di abusare delle sue capacità e io godo del suo saluto perché ho fatto mie le sue battaglia sociali e umanitarie.
Un cantastorie non è uno che chitarra alla mano oggi si esibisce cantando qualche canzone della nostra tradizione. Assolutamente no. Il cantastorie interpreta i fatti del suo tempo e li denunzia.
Questo è stato per oltre mezzo secolo Franco Trincale.




Vi canto una storia successa all'inferno
a Marineo vicino Palermo
dove i nipoti dei "garibaldini"
cercano il pane in terre lontane
Laggiu' in Sicilia "terra d'amuri"
appena sposi si è divorziati
gli uomini vanno a far gli emigrati
e lascian le mogli ingravidate
In una di queste tante famiglie
viveva Concetta il marito e tre figli
con una pensione di poche lire
vivevan quel tanto per non morire
Ora Giuseppe vestito di nero
insieme alla gente del paesello
segue piangendo le misere spoglie
dei suoi figlioli e della moglie
Laggiu a Marineo vicino Palermo
dove ha sede la "conca d'oro"
una madre la morte ha dovuto cercare
per i suoi figli potere sfamare
Conetta soffriva nel vedere i figlioli
privi di gioia e senza ristoro
perchè in quella casa non c'era più pane
da quando gli han tolto la magra pensione
Ora stai bene gli ha scritto lo Stato
allo sposo Giuseppe che stava ammalato
che insieme a Concetta la cinghia tirava
poichè la pensione non gli arrivava
A  lavorare nessuno lo piglia
così che a rotoli va la famiglia
è disperato non sa cosa fare
ed il bisogno lo porta a rubare
Viene scoperto e messo in galera
la moglie  resta in miseria  nera
Concetta nei campi passa i mattini
tagliando cicoria per sfamare i bambini
Laggiù a Marineo vicino Palermo
dove la gente va a villeggiare
ci stanno case col tufo inalzate
dove morire si può sotterrati
Un giorno il soffitto della casetta
che abitava la mamma Concetta
crolla e la donna colpita ne resta
con un larga ferita alla testa
Ed in quel regno di sola miseria
dove che  l'alcool persino  mancava
la suocera corre e le reca soccorso
disinfettandola col vino rosso
Ora Giuseppe vien scarcerato
ma la libertà gli è vigilata
cerca lavoro  ma un pregiudicato
nessuno lo piglia per giunta ammalato
Un giorno la luce si vide tagliare
poichè la bolletta non potè pagare
così che la misera stanzetta nera
ancora più triste gli appare la sera
Laggiù a Marineo vicino  Palermo
dove ci stanno ricconi ed agiati
a una famiglia di povera gente
gli hanno tolto persin la corrente
Ed ogni giorno in quel cuore di mamma
cresce più forte la disperazione
fino a raggiungere  i limiti estremi
dei quella umana sopportazione
Vuol porre fine a quell'inferno
e per saziare la fame dei figli
ha disegnato in pensiero la sorte
insieme coi figli  cerca la morte
Prende per primo il figlio minore
di cinque anni Maurizio appena
e poi Giuseppe stringe al suo petto
mentre nel pozzo si lancia di getto
dopo un giorno di vane ricerche
hanno trovato i due bimbi e la madre
mentre afflitto piange quel padre
con Teresa che sola ora è


A dodici anni Teresa è rimasta
sola e con il suo muto dolore
con dentro  rabbia e sopportazione
di quella gente del meridione
Laggiù a Marineo vicino Palermo
dove in tanti si va a villeggiare
ci sono i figli della miseria
che senza madre han dovuto testare
Laggiù a Marineo vicino Palermo
dove si è vedovi o divorziati
laggiù a Marineo vicino Palermo
le cose dovranno esser cambiate
laggiù a Marineo vicino Palermo
dove "sbarcò" l'eroe Garibaldi
c'è gente povera ancora là
che vuole  lavoro e la libertà




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