mercoledì 19 novembre 2014

CARTELLINO ROSSO PER IL PRESIDENTE !


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"Demonstranti na Albertově vypískali Zemana" 

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 Non sarebbe completo il ricordo del crollo della cortina di ferro senza la cronaca dei fatti che si sono verificati il giorno 17 Novembre 2014 a Praga. In Repubblica Ceca  è il giorno festivo che ricorda “La lotta per la libertà e la democrazia”  e nel luogo da dove è partito il corteo studentesco il 17 Novembre 1989 è stata organizzata una manifestazione che prevedeva la presenza di 5 presidenti dei Paesi del Centro Europa che scoprivano la targa commemorativa.        L’opinione pubblica però non sembrava avere motivo per festeggiare e manifestava contro il presidente ceco Miloš Zeman che si  è ultimamente pronunciato favorevolmente nei confronti del presidente russo Putin e contro le sanzioni dell’Europa Unita. In questo senso ha parlato anche nella televisione russa. Altri presidenti del ex blocco sovietico sono molto più chiari nella loro solidarietà verso l’Ucraina e la esprimono anche con i fatti concreti. Ad esempio il presidente della Polonia si è rifiutato di invitare il presidente Putin in Polonia per gennaio 2015 per i festeggiamenti dei 70 anni dall’apertura del campo di concentramento di Auschwitz. Gli organizzatori della manifestazione hanno pensato che nello stesso anno è stato liberato anche il campo di concentramento di Terezín (il campo riservato ai bambini), che si trova in Repubblica Ceca e hanno deciso di dividere i festeggiamenti. In Polonia saranno invitati solo i sopravvissuti e in Repubblica Ceca i politici. Il presidente ceco Miloš Zeman quindi ha invitato anche il presidente Putin a Terezín.
    Qualche giorno prima del 17 Novembre Miloš Zeman ha sminuito l’importanza del coraggio che ci voleva per manifestare contro il regime ma  in questa manifestazione ha parlato che il coraggio non era “a buon mercato” e che è vile ora manifestare quando non si è manifestato 25 anni fa. Il suo discorso è stato fortemente fischiato e la gente gli mostrava un cartoncino rosso come fa l’arbitro in una partita di calcio quando il giocatore non si comporta bene.  Il presidente polacco ha ricordato la solidarietà che hanno vissuto 25 anni fa, secondo lui bisogna conservarla anche oggi e esprimere la solidarietà con coloro che non sono ancora liberi. A questo punto la gente gridava “Ucraina” e lo slogan “E’ per questo che siamo qui”. Il presidente tedesco ricordava la speranza che ha dato a tutti i Paesi satelliti dell’Unione Sovietica la Carta 77 (un manifesto firmato dagli intellettuali cechi nel 1977) che ha mostrato la strada come cercare la libertà personalmente e poi ha ricordato la frase di Václav Havel: “Il potere dei potenti nasce dall’impotenza dei ‘senza potere’ – della gente comune”. La piazza ha applaudito. Anche il presidente ungherese è stato accolto bene dai partecipanti alla manifestazione. Ha ricordato tutte le vittime che hanno commesso l’unico peccato: volevano vivere nella libertà e spesso venivano uccisi alla frontiera quando scappavano.  Ha invitato i presenti ad osservare un minuto di silenzio per tutte le vittime del comunismo che è stato osservato dignitosamente. Il presidente slovacco è stato accolto con un applauso. Si è chiesto se si sono persi gli ideali della Rivoluzione di Velluto, se lo slogan di quei giorni “La verità e l’amore devono vincere sopra la menzogna e l’odio” ha vinto veramente. La sua risposta era: abbiamo gli stessi ideali, non dobbiamo arrenderci ed accettare ciò che non va, abbiamo la libertà di realizzare i nostri ideali. Ha concluso con l’esclamazione: “Viva la libertà”.
   Al momento che è stata scoperta la targa dedicata a “Tutti i cittadini coraggiosi che hanno lottato per la libertà” si cantava l’inno nazionale ceco e la piazza cantava insieme al coro ma subito dopo gridava “Via Zeman” “Non hai diritto di toccare la targa” “Dimissioni”.
   Riportiamo i fatti e non diamo un giudizio. Non abbiamo la bacchetta magica e sappiamo come è difficile realizzare gli ideali alti. Possiamo solo desiderare che la gente in tutta Europa, non solo quella centrale, trovi il coraggio di difendere le proprie idee,  di manifestare le sue proposte ma anche faccia il suo dovere onestamente al proprio posto nella vita imparando la lezione della storia: la libertà è stata diverse volte in passato conquistata a caro prezzo. Non lasciamocela portar via.
19 Novembre 2014                    Růžena Růžičková     

 

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