giovedì 11 settembre 2014

CAPITANO, MIO CAPITANO...



Quando mi chiederranno : c’eri tu quel 13 settembre 2014 al Castello Beccadelli alle ore 18 quando guidati da Nino Di Scalfani , il  prof. Giuseppe Barbaccia, il Prof. Rosario Daidone e il Prof. Giovanni Perrone  “racconteranno” , come suole fare il puparo, “le gesta “ di Mimmo Tuzzolino per noi “educatore massimo” , esempio irripetibile e intelligente. No ma ci sarà chi pazientemente metterà assieme ,magari prendendoli quasi tutti dal libro, i pezzi  della sua vita che i tre professori sapranno esporre a chi avrà la fortuna di presenziare. Io sono stato fortunato non solo come suo allievo (con tanto nomine potevo fare meglio nella vita…) , ma anche perché mi ha gratificato di alcuni passi dei suoi ricordi che poi ho messo nel Guglielmo ricevendone prestigio. Mi ha anche gratificato quando discutemmo se pubblicare con il Guglielmo l’intera raccolta dei ricordi . E convenni con lui quando stabilimmo che i propri ricordi sono cosa “strettamente personale” da rispettare , non inseribile in un circuito personale … Era il mio antico educatore ! Non ho avuto ancora l’edizione perché , bellissimo gesto dei parenti, dovrebbe essere una sorpresa … editoriale. Ma come in tutti i diari ci vogliono lettori speciali. Quando un autore affida i suoi ricordi i suoi sentimenti alla carta stampata bisogna essere “puri di cuore” perché stai entrando nel suo sancta santorum, nella sua vita privata, addirittura nella sua camera, partecipando ai suoi sogni , alle sue vittorie e anche alle sue delusioni. Si entra in punta di piedi, in silenzio con rispetto. Chi lo conosce accompagnerà la lettura strofinandosi gli occhi per nascondere la commozione, gli altri saranno protagonisti come lui del diario raccontato da un protagonista del suo tempo.
E qui mi piace lasciare spazio a chi ne è preposto congedandomi con un bellissimo ricordo. Quando organizzò il recital scolastico alle medie al castello (1955) ci fece insegnare a memoria una canzone su un motivo in voga in quegli anni.” Signorinella pallida gracile macilenta e sonnacchiosa …cosi ti hanno ridotto Tito Livio…” A seguire uno scappellotto accompagnato da questa frase” Sei stonato come una campana… a chi pensi alla signorinella …tua compagna di banco ?”.

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